L’Atelofobia: non sentirsi mai abbastanza!!

 

La parola “atelofobia” deriva dal greco “atelès“, che significa “imperfetto, incompleto”, e “phóbos“, cioè “paura” o “fobia“. L’atelofobia è un disturbo di natura psicologica caratterizzato dal costante timore di non essere all’altezza o di non essere abbastanza capaci nello svolgere qualsiasi attività. È naturale quindi avvertire una paura estrema di non riuscire a raggiungere la perfezione in nessuna delle proprie azioni, idee o convinzioni. L’atelofobia è un disturbo che colpisce soprattutto il sesso femminile, in quanto maggiormente sensibile a confronti e paragoni rispetto agli uomini. Ciò porta le donne a vivere con la convinzione di essere costantemente giudicate  dagli altri, in base al proprio aspetto fisico o ai risultati raggiunti nella vita. Il soggetto atelofobico è quindi estremamente critico nei confronti di tutto ciò che dice o fa palesando in un’insicurezza in svariati ambiti della propria vita. I soggetti atelofobici considerano sé stessi incapaci, tendono costantemente a svalutarsi e non sono competitivi nei confronti degli altri. Preferiscono svolgere sempre il medesimo compito evitando di sperimentarsi in attività diverse, tutto ciò chiaramente a scapito della propria produttività. Chi soffre di atelofobia implicitamente aspira alla perfezione ma si convince della sua incapacità tanto da dover rinunciare a priori al raggiungimento di un suo obiettivo, chiaramente ciò con il tempo può portare ad una bassa autostima e a sviluppare un umore basso che nei casi più significativi sfocia in depressione. I soggetti atelofobici tendono a prefissarsi obiettivi troppo elevati e non realistici ciò li porta a sperimentare sentimenti di rabbia, frustrazione e risentimento, nel momento in cui tali obiettivi non vengono raggiunti. Non di rado i soggetti atelofobici avvertono una forte ansia che non di rado sfocia in veri e propri attacchi di panico. La ricerca spasmodica della perfezione è tipica della società moderna, di una collettività materialistica che dà ampio respiro all’apparenza a scapito di nozioni più concettuali come i valori e la morale. È evidente, alla luce di quanto esposto, che non pochi individui vengono danneggiati psicologicamente e forviati da questa ricerca costante di perfezione, avvertendo sentimenti come l’inadeguatezza sentendosi persone imperfette, insicure, poco in linea con gli ideali sociali. Possiamo riassumere che il soggetto atelofobico vive all’interno di un circolo vizioso che può essere così descritto; la tendenza ad avere aspettative esagerate, per raggiugere la tanto desiderata perfezione, porta alla delusione per non riuscire ad arrivare davvero alla meta preposta

Le cause dell’atelofobia

Le cause dell’atelofobia sono varie, all’insorgenza del disturbo contribuiscono diversi fattori, compresi quelli ambientali, caratteriali e biologico-genetici. Le cause che possono convergere nello sviluppo di questo disturbo sono:

  • la predisposizione genetica
  • aver vissuto un evento traumatico, come subire una punizione severa o un abuso per aver commesso un errore.
  • avere una storia familiare di fobie, disturbi d’ansia o altre condizioni di salute mentale.
  • avere altre fobie o disturbi d’ansia
  • essere cresciuti in un ambiente in cui si doveva lottare per raggiungere   la perfezione o in cui gli errori erano inaccettabili e nulla di ciò che si faceva era abbastanza

I sintomi dell’atelofobia

I sintomi dell’atelofobia comprendono tipicamente:

  • impotenza
  • ansia
  • Vergogna
  • paura di sbagliare
  • rifiuto delle sfide
  • perdita di controllo
  • Rabbia
  • Irritabilità
  • mancanza di concentrazione
  • paura del rifiuto

Come succede per altre tipologie di fobie anche nell’atelofobia il corpo risponde allo stimolo fobico con una risposta anormale a livello emotivo portando delle reazioni fisiche.

Tra i sintomi psicosomatici dell’atelofobia troviamo;

  • eccessiva sudorazione
  • iperventilazione e sensazione di soffocamento
  • aumento del battito cardiaco e palpitazioni (aritmia o tachicardia)
  • mal di testa
  • nausea
  • tremori
  • tensioni muscolari
  • disturbi del sonno

 

 

Il trattamento dell’atelofobia

L’atelofobia può essere gestita con un percorso terapeutico mirato ad affrontare gli stimoli ansiogeni e le manifestazioni fobiche che ne derivano. La psicoterapia infatti può rappresentare un valido aiuto per affiancare e sostenere il soggetto nell’accettare i propri limiti e difetti ponendo l’accento sull’accettazione di sé stessi. Il soggetto viene portato a fare esperienza con i propri difetti in modo graduale e ad interrogarsi sul significato che va attribuito alla ricerca della perfezione. Il paziente dovrà approdare con l’aiuto dello psicoterapeuta alla consapevolezza che sono proprio i limiti umani a rende l’individuo unico e non assimilabile a standard esterni precostituiti, ponendo di conseguenza l’accento sull’inutilità della ricerca della perfezione. Nei casi più gravi può essere indicata anche la cura farmacologica.

 

Bibliografia

Ghidetti A.R., (2020), Atelofobia e accettazione. Poesie di un ragazzo in catene, Insedicesimo Edizioni

Luzi G., (2021), Ho scelto la felicità piuttosto che la perfezione, Gruppo Albatros Il Filo Editore

Purgato A., (2020), Fobie. Le nuove ossessioni del XXI secolo, Castelvecchi Editore

Sicari A., (2019), Io non mi basto mai, Gruppo Albatros Il Filo Editore